Ormai sono più di 100 gli ex lavoratori tra marittimi e amministrativi a pagare il prezzo più alto di un concordato che aveva consentito all’azienda di proseguire l’attività, ma che ha visto il congelamento dei pagamenti e dei debiti pregressi dell’azienda sino alla conclusione del procedimento, che almeno da ultime notizie doveva essere per il 29 settembre 2022, rimandato poi al 13 ottobre, per essere ancora rinviato a date da definirsi.
E’ inutile dire che questo continuo rinvio sta provocando situazione che per alcuni ex lavoratori sta diventando insostenibile creando un grave disagio.
Parliamo di lavoratori che hanno dedicato un’intera vita alla navigazione svolgendo un lavoro complesso e ricoprendo mansioni, in molti casi, usuranti, e il piu’ delle volte i soldi del tfr servono per realizzare un progetto magari di un figlio, oppure per accedere in casi piu’ gravi a delle necessità mediche.



