di William Zonca
Segretario Generale Uiltrasporti Sardegna
Come tutti sanno qualche mese fa, mentre scoppiava la crisi di Governo, il Parlamento italiano ha finalmente riconosciuto nella Costituzione il principio di insularità della Sardegna.
Si tratta di un atto formale, da tempo auspicato, che potrebbe incidere notevolmente sulla situazione politico economica della nostra isola.
Come Uiltrasporti Sardegna auspichiamo che questo riconoscimento comporti un ampliamento delle agevolazioni per i sardi e soprattutto la risoluzione del problema annoso della mobilità in Sardegna.
In un’isola i trasporti sono infatti un aspetto fondamentale e la loro equa gestione dovrebbe vedere garantito l’annullamento del gap con il resto della penisola, così come previsto anche dagli articoli della Costituzione che sanciscono il principio dell’eguaglianza. Per questo siamo colpiti del fatto che soltanto nel 2022 vi è stato questo riconoscimento da parte dello Stato italiano.
Come Uiltrasporti porteremo avanti questa leva e lavoreremo affinché si identifichino tutte le partite economiche che possano agevolare una maggiore uguaglianza tra le regioni per quanto riguarda i trasporti e le conseguenti ricadute sul nostro territorio.
La Sardegna sta vivendo un momento difficile sia per quanto riguarda gli assetti politici che quelli economici. La crisi mondiale si è riverberata in modo drammatico nella nostra economia e soltanto oggi, a tre anni dallo scoppio della Pandemia, possiamo finalmente registrare una stagione turistica soddisfacente.
La Uiltrasporti è attiva su più fronti perché riteniamo che i trasporti siano un volano essenziale per la nostra isola, un anello fondamentale non solo per la crescita, ma anche per lo sviluppo e la tenuta sociale del territorio.
La nostra isola oggi conta un milione 800 mila abitanti che in prospettiva fra trenta anni si potrebbero ridurre ad un milione 100mila. Lo spopolamento, che riguarda soprattutto le zone interne ma interessa senza distinzioni tutto il territorio sardo, è una delle criticità più drammatiche perché sta portando via dall’isola via quella linfa vitale su cui noi, come Uiltrasporti, scommettiamo: i giovani.
Eppure, siamo fiduciosi. Riteniamo che questa crisi possa essere la premessa per sviluppare una nuova economia che possa sfruttare il digitale e lo stesso settore dei trasporti. Siamo convinti che il valore aggiunto dato dalla movimentazione dei passeggeri e delle merci da e per la Sardegna possa portare non solo più occupazione sul territorio ma anche un riscontro economico, portando al recupero di quelle professionalità che si stanno disperdendo.
Per questo riteniamo necessario puntare su valori aggiunti come un terminal container industriale di transhipment nel porto di Cagliari, un assetto del trasporto aereo più competitivo che metta a sistema gli aeroporti sardi, un trasporto marittimo verso le isole minori di Carloforte e La Maddalena equiparato al trasporto pubblico locale e un trasporto marittimo dei passeggeri delle merci verso la penisola che non risenta del gap e abbia una frequenza costante garantendo l’occupazione.
Lo stesso ci auguriamo per la continuità territoriale aerea, auspicando soprattutto una politica che sappia gestire con decisione le compagnie low cost che sempre più vedono la Sardegna come un mercato mordi e fuggi per i periodi estivi senza destagionalizzare i loro servizi.
Tutte queste cose sono secondo noi di vitale importanza così come riteniamo fondamentale una implementazione dei collegamenti interni con la messa a sistema del trasporto pubblico locale con una infrastruttura ferroviaria che andrà potenziata.
Porteremo avanti le nostre idee e i nostri progetti senza fermarci con lo stimolo del recente riconoscimento del principio di insularità nella Costituzione, un cavallo che la Sardegna dovrà saper prendere in corsa. ◆
