Etf alza la voce: “No ai lavoratori extra-Ue, la soluzione è ridurre lo sfruttamento”

L’unione dei sindacati dei lavoratori dei trasporti contesta la presidente della Commissione Europea che aveva ipotizzato l’apertura agli extracomunitari per i settori in crisi di manodopera

“Vogliamo reclutare lavoratori qualificati dall’estero in modo più mirato per rafforzare le imprese”.

Sono queste le parole di Ursula Von del Leyen – precedute da un richiamo ad alcuni settori in crisi di manodopera fra cui l’autotrasporto, ma l’accenno riguardava l’intero mondo dei trasporti, traghetti compresi – che, pronunciate una settimana fa nel discorso sullo Stato dell’Unione della presidente della Commissione Europea hanno fatto saltare sulla sedia i vertici dell’Etf – European Transport Workers’ Federation, l’associazione delle sigle sindacali di settore.

Tanto da indurre la segretaria generale Livia Spera a indirizzare a Von der Leyen una lettera per stigmatizzare l’idea di risolvere la presunta carenza di personale nel settore dei trasporti con l’apertura di questi settori a lavoratori extra-Ue: “Il discorso ha totalmente sorvolato su un’estate caratterizzata da scioperi dei lavoratori dei trasporti che protestavano contro condizioni di lavoro al di sotto degli standard. Invece di trovare una soluzione per risolvere il problema alla radice del settore, cioè le cattive condizioni di lavoro, propone di aprire il mercato del lavoro dell’Ue ai cittadini di Paesi terzi in risposta alla crescente carenza di manodopera nell’Ue” evidenzia una nota di Etf…..clicca qui

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