Come migliorare la sicurezza dei trasporti marittimi

Adalberto Biasiotti

I trasporti marittimi rappresentano una elevatissima percentuale dei trasporti di merce in tutto il mondo. Ecco il motivo per cui occorre adottare strumenti garantistici per evitare violazioni della sicurezza di questi trasporti.

Già da tempo vari organismi internazionali si sono messi d’accordo per mettere a punto procedure garantistiche, afferenti al trasporto di merci per via marittima

Questo trasporto avviene con due modalità:

  • trasporto di merci racchiuse in container,
  • trasporto di merci in contenitori di vario tipo.

Per quanto riguarda il trasporto in container, sono stati già stipulati accordi internazionali, che spostano la responsabilità dei controlli sullo spedizioniere, invece che sulle autorità doganali della struttura di destinazione.

Ad esempio, se uno spedizioniere rispetta tutt’una serie di regole vincolanti, afferenti a merci in container, ed appone un appropriato sigillo sui sistemi di chiusura, le procedure di controllo, al porto di arrivo della merce, sono oltremodo semplificate, riducendo tutti i costi amministrativi e di giacenza connessi.

Poiché quasi 2/3 della merce trasportata per via marittima è spedita in container tradizionali, questa situazione allevia in modo significativo i controlli doganali all’arrivo.

Per contro le merci non racchiuse in containers rappresentano un’area di rischio significativa, che deve essere affrontata con varie tecniche di sicurezza.

Il problema è reso ancora più complesso dal fatto che le attrezzature a disposizione degli organismi di controllo possono variare da porto a porto, come pure da nazione a nazione, rendendo difficile la messa a punto di una procedura standardizzata di controllo di queste merci, siano esse sospette, oppure no.

Inoltre, la insufficienza di risorse umane, con le competenze appropriate per effettuare queste ispezioni, fa’ sì che talvolta vengano ispezionate solo merci ad alto rischio, offrendo il destro ai malviventi di spedire merci illecite, perlopiù droghe, mimetizzate in contenitori apparentemente innocui.

La natura delle merci poste in casse o in pallets rappresenta inoltre un ulteriore ostacolo ad un approfondito controllo: ad esempio di queste merci, vi sono grano, orzo, sostanze liquide di vario tipo, che per la loro stessa natura rendono difficile un approfondito controllo.

Un altro aspetto da prendere considerazione riguarda la differente natura delle esperienze maturate nei vari porti di controllo. La mancanza di un sistema codificato di trasferimento di informazioni aggiornate tra i vari enti portuali di controllo fa sì che esperienze assai utili non possano essere tempestivamente condivise.

Ecco il motivo per cui le autorità doganali degli Stati Uniti hanno attivato da poco un sistema di allarme automatizzato, chiamato ATS – automated targeting system, che analizza i dati afferenti alla spedizione e determina il livello di rischio. Quando una spedizione viene considerata ad alto rischio, essa viene esaminata con procedure approfondite, utilizzando come minimo un approfondito controllo visivo.

È evidente che queste operazioni ritardano in modo significativo l’inoltro delle merci e quindi occorre trovare un equilibrio fra la necessità di effettuare controlli approfonditi e evitare di accumulare per lungo tempo merci nei magazzini doganali.

D’altro canto, appare chiaro che l’ispezione di un container, le cui porte possono essere aperte e successivamente richiuse, costituisce una procedura completamente diversa, rispetto all’esame di un contenitore, talvolta di dimensioni simili a quelli di un container, ma che non può essere aperto, ispezionato e successivamente richiuso.

La disponibilità di strutture tecniche avanzate, come ad esempio le strutture di analisi a raggi X, rappresentano una soluzione brillante, ma costosa e non sempre disponibile.

Al proposito, conviene rammentare che i malviventi sono sempre molto attenti nello studio di questi problemi e quindi possono deliberatamente scegliere di inviare la merce, con contenuti illeciti, attraverso porti, con insufficiente personale ed insufficienti attrezzature.

Ancora una volta, equilibrio tra la sicurezza e l’efficienza è molto difficile da raggiungere, come ben sanno tutti i security managers delle aziende coinvolte!

Adalberto Biasiotti

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