In accordo con il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, e insieme alle principali sigle sindacali, Assarmatori e Confitarma è stato trovato un tipo di accordo dove le compagnie possano imbarcare sulle navi passeggeri anche personale non marittimo, per andare a supporto di chi, a bordo, non riesce a coprire tutte le mansioni. Tutto questo è stato fatto per ovviare a uno stato di emergenza per una carenza di personale qualificato per i servizi ai passeggeri, soprattutto sui traghetti..
Una specie di documento approvato dal Mims limitatamente al periodo che va dal inizio di agosto a fine settembre anno 2022
Il personale impiegato sarà in aggiunta a quanto previsto dalle tabelle minime di armamento e di sicurezza delle navi e in ogni caso sarà familiarizzato come è previsto per personale privo del libretto di navigazione e dovrà retribuito con salario equivalente al CCNL marittimi comprensivo di eventuali emolumenti derivanti anche dai CIA dell’azienda che impiega tale personale.
“Tutto questo è in violazione di legge”, tuona Gregorio De Falco, Ufficiale della Guardia costiera e senatore uscente. “Ci troviamo davanti a una situazione paradossale, anacronistica e grave. Come si può pensare di supplire alla mancanza di personale a bordo con lavoratori di terra che non hanno seguito tutti i corsi sulla sicurezza e sulle operazioni di salvataggio?”.
“Se gli armatori pagassero meglio queste figure e si lavorasse bene sulle prospettive professionali, il personale ci sarebbe eccome”, prosegue l’ex Capitano di fregata.



