“Il rapporto annuale dell’Inail riguardante gli infortuni e i morti sul lavoro diffusi, testimonia che siamo ancora lontani dal debellare questa piaga. L’aumento del 10% dei casi nel 2021 rispetto al 2020 e l’incremento del 47% delle denunce di infortuni finora nel 2022, con gli 8 morti nell’ultima settimana, sono evidenze drammatiche e inaccettabili”. Questo il commento del segretario generale FAST-Confsal, Pietro Serbassi, ai dati diffusi dal presidente dell’Inail, Franco Bettoni.
“E’ evidente – ha proseguito Serbassi – che le parole non bastano e che i 1.000 ispettori messi in campo dal ministro Andrea Orlando non sono certo sufficienti. Non lo sono per due motivi: il primo perché devono occuparsi di 4 milioni e mezzo di aziende, il secondo perché la loro attività continua ad essere orientata alla repressione piuttosto che alla prevenzione”.
“I dati Inail – ha aggiunto il sindacalista – confermano l’importanza delle proposte che abbiamo presentato, sia con la Campagna TRA.IN-S., TRAsportare In Sicurezza promossa da FAST-Confsal sia con Safety Confsal. Proposte che rilanciamo, a partire dalla necessità di più prevenzione attraverso l’applicazione capillare dei sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro nei luoghi di lavoro, coinvolgendo attivamente i lavoratori e i loro rappresentanti RLS. Questi ultimi vanno provvisti di una maggiore formazione specialistica trasformandoli così in una sorta di ispettori interni di prima istanza.
Ma gli interventi necessari non possono certo esaurirsi qui. La strada da percorrere è lunga. Tra le urgenze c’è sicuramente quella di fare dell’Inail il Polo Unico della sicurezza sul lavoro in Italia, che coordini le attività di INL e regioni. Mentre per quanto riguarda il settore dei trasporti – conclude Serbassi – uno dei temi prioritari in merito alla sicurezza sul lavoro riguarda le aggressioni al personale di bordo, che perdurano nonostante i protocolli siglati al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e che hanno raggiunto livelli non più tollerabili”.
