USB “Carenza dei marittimi” DACCI OGGI LA NOSTRA EMERGENZA QUOTIDIANA

Il rapporto sulla forza lavoro della gente di mare, pubblicato dalla International Chamber of Shipping (ICS) e dall’International Maritime Council (IMC), avvertiva, già dall’agosto 2021, di una possibile carenza di personale delle navi mercantili per i successivi cinque anni (2021-2026).
L’analisi del mercato del lavoro marittimo, contenuta nel citato rapporto, propone spunti di riflessione interessanti sulle tendenze in atto, fornendo informazioni preziose sull’offerta e la domanda per ciascun paese, inclusa una approfondita analisi sulla composizione demografica, di nazionalità, d’età e di genere degli equipaggi.

Su quest’ultimo punto, è interessante notare che al 2021 il numero delle donne in servizio a bordo delle navi si attestava a poco più di 24.000 unità, registrando un aumento del 45,8% rispetto al 2015, con la prospettiva di un forte aumento per gli anni a venire delle donne certificate STCW, inparticolare per i settori dei traghetti passeggeri e delle navi da crociera.
Lo stesso rapporto, analizzando le sfide che si presentano all’orizzonte dell’industria marittima, quali l’aumento della domanda di trasporto ed il rinnovo delle flotte con navi sempre più ecologiche e digitalmente commesse, prospetta l’indifferibile necessità di disporre di personale in possesso di nuove e molteplici competenze.
Ad una globale crisi del mercato del lavoro marittimo, ICS ed IMC, oppongono una strategia di medio termine attraverso l’accrescimento del numero delle assunzioni ed il sostegno alla formazione con l’obiettivo di incrementare il reclutamento di personale marittimo entro il 2026.
In Italia, le lamentazioni del mondo armatoriale, acriticamente supportate da CGIL. CISL e UIL, si autoassolve dalle proprie responsabilità spostando sui lavoratori le colpe di una crisi annunciata del mercato domestico del lavoro marittimo. Sono di pochi giorni fa le affermazioni del presidente di Confitarma, esposte nel corso di un convegno della FIT/CISL, il cui contenuto riduce la questione della mancanza di personale a due principali ragioni: l’osteggiata legge “Cociancich” ed il “reddito di cittadinanza”!
Se il presidente della maggiore organizzazione degli armatori italiani ha una visione così limitata e strumentale del problema, quali sono le possibili soluzioni strutturali che si prospettano all’orizzonte?
Nessuna! È evidente che non si cercano correttivi ma solo la possibilità d’imbarcare personale extracomunitario anche sulle rotte nazionali, magari godendo degli attuali sgravi fiscali e di tutti i finanziamenti a pioggia di cui da tempo immemorabile gode l’armamento nazionale.
Sebbene i dati indichino una limitazione nel mercato del lavoro marittimo nazionale, la natura di questa limitazione resta in gran parte ambigua. Né i decisori politici, né le controparti datoriali e sindacali riescono a definire con esattezza quale sia il vincolo. Una situazione che ci porta a pensare che la nozione di “carenza” generale di marittimi è una semplificazione eccessiva di una retorica pervasiva nel settore; un approccio puramente numerico al mercato del lavoro che oscura una serie differenziata di “carenze” che dovrebbero essere individuate attraverso un’interrogazione qualitativa dei dati che, allo stato, è assente.
Le politiche messe in atto negli ultimi decenni per regolare il mercato del lavoro marittimo gridano vendetta! Gravi ritardi e mero assistenzialismo alle imprese, sono le chiavi di volta della politica italiana contro la Gente di Mare.
Allo stato attuale, le novita à introdotte dagli emendamenti 1995 della STCW’78 hanno profondamente modificato la tradizionale struttura delle qualifiche e delle competenze del personale marittimo, ed attendono incisivi provvedimenti di riforma del mercato del lavoro nazionale.
L’introduzione delle norme STCW ha avuto il solo perverso ed incontrollato effetto d’arricchire i centri di formazione professionale marittima a spese dei marittimi stessi. Nessun onere a carico delle imprese armatoriali, che pur si avvalgono di questi percorsi di qualificazione e formazione, è stato previsto o almeno ipotizzato.

Una revisione delle tabelle di sicurezza delle navi che elimini, dalle categorie di coperta e macchina, figure anacronistiche come mozzi, giovanotti, etc., una conseguente riforma del
Collocamento della Gente di Mare in linea con i criteri della STCW, una legge che stabilisca nuovi percorsi di apprendistato per le ex categorie iniziali previste dalla attuale declaratoria delle qualifiche dei lavoratori marittimi, sono un miraggio che congela il mercato del lavoro in una sorta di limbo normativo che consente all’armamento d’utilizzare impropriamente figure non qualificate, con indubbi ritorni in termini di riduzione del costo del lavoro a bordo. Oltre a ciò, il padronato armatoriale continua a godere di privilegi normativi che sviliscono profondamente la qualità del lavoro in mare. È dal 1999 che il settore attende una legge organica sulla prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori imbarcati che riporti il lavoro marittimo sotto la tutela del testo unico per la prevenzione degli infortuni. A da ventitré anni che la politica ripete la barzelletta della specificità tecnica del settore e, frattanto, a bordo delle navi, ci si ammala, ci si ferisce, si muore.
Con la scomparsa della flotta pubblica, svenduta e smantellata dall’affarismo politico/imprenditoriale nostrano, i contratti di lavoro della Gente di mare hanno subito un indegno imbarbarimento annullando anni di conquiste, sia dal punto di vista salariale che normativo. Alla tenuità dei salari, che rende poco appetibile il lavoro in mare, gli armatori hanno accompagnato la precarizzazione del rapporto di lavoro eliminando le garanzie di continuità dell’occupazione offerte dall’istituto della “CRL”, pur continuando a godere degli sgravi fiscali offerti dallo Stato per l’impiego di mano d’opera marittima meridionale!
Quale impiego? Godere del vantaggio d’utilizzare marittimi in regime di perenne lavoro precario è già un vantaggio, economicamente più che sufficiente, senza alcuna necessita di ulteriori prebende!
E che dire della vetustà del naviglio nazionale? Navi inquinanti, energicamente al disotto degli standard europei, con sulle spalle 30, 40 ed oltre anni di servizio, sono regolarmente impiegate su tratte nazionali, offrendo uno spettacolo indecoroso: continua avarie, ritardi, incidenti più o meno gravi, alloggi equipaggio vecchi e mal tenuti, rendono la vita a bordo stressante e priva di quei criteri di sicurezza, privacy, dignità e confort che la società moderna richiede a tutela della dignità delle persone
.

È questo il quadro generale in cui CGIL, CISL, UIL, CONFITARMA ed ASSOARMATORI il giorno 8 luglio 2022 si sono mossi per richiedere al Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili un incontro per “discutere” della mancanza di marittimi italiani e comunitari! Con il solito bluff emergenziale, per altro infarcito dell’oramai poco credibile spettro del COVID, si paventa la necessità di provvedimenti “anche temporanei” per risolvere la contingenza ed assicurare una estate tranquilla al popolo dei vacanzieri. Questi tristi personaggi propongono l’ennesima forma di ricatto alla politica per ottenere provvedimenti in deroga, per continuare a non gestire il problema e mantenere alta l’asticella dei profitti a scapito dei lavoratori marittimi e dei cittadini utenti e contribuenti.
L’Unione Sindacale di Base ritiene che il Governo debba rifiutare una tala logica di falsa emergenza e predisporre, per il prossimo autunno, un tavolo per la riforma strutturale del lavoro marittimo affrontando il problema della” carenza” in termini di qualità del mercato e non di quantità.

Unione Sindacale di Base Lavoro Privato Mare e Porti

TORRE D’AMARE IL SITO DEI MARITTIMI…………PER INSERIMENTI LOGHI SOCIETA’ COMUNICATI INVIARE EMAIL [email protected]….TELEFONO UFFICIO DAL LUNEDI AL VENERDI CELLULARE 3770803697…..SIAMO PRESENTI ANCHE COME WHATS APP 3496804446 SEMPRE ATTIVO…….SARETE RICHIAMATI NELLE PROSSIME 24 ORE DAL MESSAGGIO RICEVUTO……HAI DEI DUBBI SULLA DATA DELLA TUA PENSIONE?? QUALCHE NOTIZIA NON TI E’ CHIARA???? VAI SULLA VOCE PENSIONE, UN NOSTRO ESPERTO TI RISPONDE……