Carenza di marittimi: reclutamento e competenze future

La pandemia ha messo in evidenza il ruolo chiave della gente di mare, ma molto deve essere fatto in termini di formazione e reclutamento per evitare la carenza di equipaggio senior in futuro.

Come è stato ben documentato, la pandemia ha visto fino a 400.000 marittimi costretti a lavorare oltre i loro contratti a causa del divieto del cambio di equipaggio da parte dei governi e sono stati negati loro i diritti umani fondamentali come l’assistenza sanitaria. Le questioni della pandemia e dei marittimi per il futuro sono state affrontate dal secondo panel al Global Maritime Club Summit organizzato da Seatrade Maritime a Posidonia 2022.

Il relatore John Platsidakis, presidente onorario di Intercargo ha dichiarato: “Penso che sia stata una storia di successo dell’industria marittima e un grande fallimento delle società, dei governi e delle autorità di regolamentazione”.

Tuttavia, le prove e le tribolazioni affrontate dagli equipaggi delle navi durante la pandemia per mantenere in funzione l’industria marittima hanno aumentato il profilo e il valore della gente di mare nel settore. Andreas Hadjipetrou, Group CCO, MD, Columbia Shipmanagement, ha commentato: “Abbiamo imparato a tutti noi un’industria a rispettare di più i marittimi, abbiamo già avviato un processo in cui i marittimi vengono trattati in un modo migliore rispetto a prima”.

Il segretario generale Guy Platten della Camera internazionale della navigazione (ICS) ha concordato dicendo: “Una cosa positiva in generale che ne è uscita è che ora riconosciamo che i marittimi sono una componente vitale nel trasporto marittimo mondiale”.

Sebbene la pandemia sia stata positiva in termini di modo in cui l’industria vede i marittimi, deve affrontare sfide con il reclutamento e la formazione delle generazioni future per andare in mare.

All’apertura del vertice, il ministro greco degli Affari marittimi e della politica insulare Giannis Plakiotakis ha evidenziato una potenziale carenza di 90.000 unità entro la fine del decennio.

La misura in cui l’industria deve far fronte alla carenza di marittimi sia ora che in futuro si è rivelata oggetto di controversia tra i membri del panel.

Henrik Jensen, amministratore delegato di Danica Crewing Services, ha evidenziato che il 15% dei marittimi internazionali sono cittadini ucraini o russi e alcuni ucraini volevano tornare a casa, mentre alcuni proprietari non volevano più assumere russi. Ha detto che non aveva mai visto una situazione del genere stava accadendo adesso.

Platsidakis, tuttavia, non era convinto dai ripetuti avvertimenti negli ultimi anni sulla carenza di gente di mare: “Se c’è carenza, finiremmo con le navi in ​​disarmo, ma non è il caso”. Riconoscendo anche se potrebbe esserci una mancanza di offerta di marittimi a causa della guerra in Ucraina, ciò che ha detto che l’industria doveva affrontare era continuare a elevare gli standard dei marittimi.

La necessità di migliorare gli standard e la formazione è stata una questione su cui altri membri del panel hanno concordato. John McDonald, Executive Vice President – ​​Chief Operating Officer di ABS ha dichiarato: “Sono pienamente d’accordo sul fatto che la competenza è qualcosa che dobbiamo davvero iniziare a considerare in termini di equipaggi e gente di mare, e anche fuori dai piatti di coperta come un’intera industria. “

Le due trasformazioni della digitalizzazione e della decarbonizzazione richiederanno nuove competenze. “Quei marittimi che sono a bordo di quelle navi dovranno avere un livello di competenza completamente nuovo”, ha affermato.

L’industria deve anche affrontare sfide in termini di reclutamento per avere nuovi giovani marittimi che arrivano per formare queste competenze e affrontare le sfide di domani.

Despina Panayiotou Theodosiou, Presidente, WISTA ha detto al pubblico: “In generale, come industria, dobbiamo creare una proposta industriale attraente per convincere giovani, uomini e donne a prendere in considerazione la spedizione. Ne abbiamo bisogno non solo perché abbiamo bisogno dei numeri, ma perché i giovani avranno l’energia per la trasformazione che sta attraversando il nostro settore, che sia decarbonizzazione o digitalizzazione e saranno ancora qui 15 o 20 anni dopo.   

fonte https://www.seatrade-maritime.com/ship-operations/seafarer-shortages-future-recruitment-and-competencies

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