Morti di lavoro, il Veneto strappa alla Lombardia il primato del sangue versato: 55 vittime nel 2022. USB: introdurre il reato di omicidio sul lavoro

Alessandro Zabeo, 34 anni, lavoratore portuale interinale, è morto lunedì sera all’ospedale di Mestre, dove era stato ricoverato e operato alla testa. Era caduto da un’altezza di tre metri durante le operazioni di scarico sulla portacontainer Ital Bonus, ormeggiata al terminal Vecon di Porto Marghera.

Alessandro è la vittima del lavoro n.402 del 2022, secondo i dati dell’Osservatorio Sicurezza Rete Iside-USB, comprensivi delle morti in itinere. 

Contro questo stillicidio di sangue, USB e Rete Iside sono andate oltre gli stucchevoli comunicati di routine e, con il sostegno fondamentale delle deputate di ManifestA hanno presentato alla Camera un progetto di legge per l’introduzione nel codice penale del reato di omicidio sul lavoro. A supporto della proposta è aperta una petizione online al presidente Fico affinché il testo sia discusso quanto prima dal Parlamento italiano. 

Con la tragedia di Porto Marghera, il Veneto supera la Lombardia in testa alla classifica per regioni delle morti di lavoro: 55 in Veneto, 54 in Lombardia. Le due regioni insieme totalizzano un quarto delle vittime del lavoro in Italia (al terzo posto c’è il Piemonte con 35), un segno che l’emergenza è massima proprio dove impera la religione del profitto, costi quel che costi.

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