Navi più sicure, marittimi più stressati

Il Safety & Shipping Review 2022 di Allianz fotografa un contesto internazionale sempre più incerto, a fronte di un aumento esponenziale negli ultimi decenni della sicurezza di bordo

a cura di Paolo Bosso

Sebbene la pandemia di Covid-19 abbia influito sostanzialmente poco sulle coperture, quello che preoccupa maggiormente gli assicuratori marittimi in questo periodo è l’impatto sul benessere dell’equipaggio e la congestione portuale, che insieme generano problemi di sicurezza. La criticità principale si riscontra negli equipaggi, la cui domanda è alta a fronte di un’offerta che si riduce, con molti professionisti che nell’ultimo anno hanno lasciato o cambiato lavoro. Lo rileva Allianz nell’ultimo rapporto statistico annuale, il Safety & Shipping Review 2022 dell’Allianz Global Corporate & Specialty SÈs.

Per i prossimi cinque anni si prevede una grave carenza di ufficiali, un fenomeno che già perdura da qualche anno. Tra pandemia, guerre e una mobilità ristretta (per una professione che già di per sé è isolante, solitaria) il morale dei marittimi è sempre più basso. A questo contesto di crisi vanno aggiunge le pressioni commerciali che aumentano, i doveri di conformità e le certificazioni navali che si moltiplicano e i carichi di lavoro che si fanno più alti. La conseguenza manifesta è l’aumento degli incidenti per cause umane: il 75 per cento del totale nel 2021, anche se è importante tenere a mente che da decenni il numero generale degli incidenti è in calo. In sintesi, le navi sono sempre più sicure ma lavorarci è sempre più stressante.

Nel 2021 sono state segnalate 54 casi di total loss per le navi mercantili oltre le 100 tonnellate di stazza (sono state 65 nel 2020), in calo del 57 per cento sull’anno precedente e ai minimi, più che dimezzati, rispetto agli ultimi dieci anni (nel 2012 sono state 127). La maggior parte delle perdite sono dovute ad affondamento e l’età media delle navi soggette a total loss negli ultimi dieci anni è di 28 anni.

All’inizio degli anni Novanta la flotta globale perdeva mediamente 200 navi l’anno. Che il grado di sicurezza nel trasporto marittimo sia nettamente aumentato rispetto a trent’anni fa lo si vede dal numero di navi circolanti rispetto agli incidenti: all’inizio degli anni Novanta i mercantili operativi nel mondo erano 80 mila, oggi sono circa 130 mila. Decenni in cui è migliorata la formazione degli equipaggi, i sistemi di sicurezza di bordo e la progettazione e costruzione dei mercantili.

La Cina meridionale, l’Indocina, l’Indonesia e le Filippine sono le regioni dove si contano le maggiori perdite, rappresentandone una su cinque nel 2021 e una su quattro negli ultimi dieci anni. I fattori che influenzano queste statistiche sono riconducibili agli alti livelli di traffico marittimo (questi Paesi sono le fabbriche e gli esporatori del mondo), alla congestione e alle condizioni meterologiche estreme.

Calano le perdite navali ma aumenta il numero delle vittime e degli infortuni, che sono in totale 3 mila.

fonte https://www.informazionimarittime.com/post/navi-piu-sicure-marittimi-piu-stressati

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