Come detto la compagnia armatoriale, però, che da anni gestiva tutti gli approdi, si è sin da subito opposta allo spacchettamento e ha impugnato bando e aggiudicazione, ottenendo ragione in Tribunale. I giudici non hanno sposato la tesi di Caronte che la scelta dell’Adsp fosse inefficiente, riconoscendo all’ente ampia discrezionalità, ma hanno invece accolto la motivazione relativa al difetto di istruttoria lamentato dalla compagnia per non avere l’ente coinvolto l’organo consultivo Organismo di partenariato della risorsa mare e il Comune di Messina…….clicca qui




