di Andrea Deidda….di Sardinia Post
Aponte e Onorato di nuovo insieme. L’annuncio dell’accordo raggiunto tra le compagnie Moby e Msc per l’ingresso di quest’ultima società nel capitale della balena blu come socio di minoranza, riporta alla mente quanto avvenuto nel 2010 quando tre armatori si misero insieme nella Cin (Compagnia italiana di navigazione) per rilevare l’ex compagnia navale Tirrenia fino a quel momento nelle mani dello Stato.
Allora il patto tra Moby, Grimaldi e Msc si risolse in un nulla di fatto dopo che l’Antitrust della Commissione europee, l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato, bocciò l’intesa per evitare quello che appariva di fatto come un monopolio nel mondo dei traghetti nel Mediterraneo. Finì che Tirrenia venne privatizzata dal solo Gruppo Onorato Armatori con altri partner minori e fu l’iniziò di una “guerra” nei mari tra quegli stessi armatori che stavano per diventare soci.
Passati dodici anni ora Gianluigi Aponte (foto), uno degli ormai ex rivali e patron di Msc che detiene anche la compagnia di traghetti Gnv (Grandi navi veloci), ha deciso di tendere la mano a Moby da una parte per consentire di saldare i pagamenti (180 milioni di euro) che Onorato ha in sospeso con la bad company di Tirrenia (la società controllata in amministrazione straordinaria dai commissari liquidatori) e dall’altra per ricapitalizzare la stessa Moby.
L’operazione ammonterebbe a circa 80 milioni di euro e consentirebbe a Msc di acquisire il 25 per cento delle quote. Ma nonostante coinvolga solo due soggetti e non tre come nel 2010, non è escluso che l’accordo siglato possa avere ripercussioni sulla concorrenza nel mercato dei traghetti. In questo senso tra gli aspetti da considerare c’è proprio il peso di Msc che si presenta come il terzo brand di crociere nel mondo dopo l’americana Carnival (che detiene Costa Crociere) e la Royal Caribbean norvegese-statunitense. Msc da quest’anno è anche la prima compagnia al mondo nel settore dei container e grazie a Gnv risulta tra i principali competitor (gli altri sono Grimaldi e le compagnie ‘amiche’ Moby e Tirrenia) per quanto riguarda i collegamenti navali tra Sardegna, Sicilia, isole minori e la Penisola.
Alzando gli occhi dal mare, la strategia di espansione di Msc è visibile anche nel trasporto aereo e riguarda ancora una volta la Sardegna. Il gruppo infatti sta trattando assieme a Lufthansa l’ingresso in Ita Airways sempre più vicina alla privatizzazione (ora appartiene per il cento per cento al ministero dell’Economia e delle Finanze). La compagnia di bandiera italiana si è buttata a capofitto sulla continuità territoriale aerea per l’Isola con un’offerta per garantire le rotte da Alghero, Olbia e Cagliari verso Roma e Milano per un anno senza aiuti pubblici (le cosiddette compensazioni)…….clicca qui
