ECONOMIA DEL MARE : TAVOLA ROTONDA “ROMA AL CENTRO DELLA FORMAZIONE E DELL’OCCUPAZIONE MARITTIMA”.

Salvatore d’Amico, Presidente, Gruppo Giovani Armatori ha evidenziato che tra le figure professionali da impiegare a bordo emerge una grave carenza per quanto riguarda sia i sott’ufficiali che gli ufficiali

Maurizio De Cesare, Direttore di Porto & Interporto, ha moderato la Tavola Rotonda “Roma al centro della formazione e dell’occupazione marittima”.

Francesco Amenta, Presidente CIRM, ha parlato dell’assistenza medica in mare efficace a fronteggiare piccole e grandiemergenze a bordo che da sempre è un obiettivo perseguito dagli armatori. Il salto di qualità in tal senso è arrivato con la creazione del CIRM Centro Internazionale Radio Medico che dal 1934 offre assistenza medica via radio a tutti i marittimi e più in generale a chiunque vada per mare in tutto il mondo. A tal fine lo sviluppo tecnologico è fondamentale sia per il rifornimento dei farmaci che l’assistenza sempre più efficiente del personale marittimo di bordo.

Francesco Benevolo, Direttore RAM, ha illustrato il fondamentale ruolo del sistema portuale e del trasporto marittimo nell’ambito dei processi economico-occupazionali a livello sia nazionale che regionale. Soprattutto la Regione Lazio deciso di riappropriarsi della propria identità marittima con il Piano per la Blue economy con particolare attenzione alla formazione. A livello nazionale il mare è certamente un settore trainante per il Paese. Purtroppo, oggi manca un’informazione adeguata che rende difficile alle giovani generazioni di avvicinarsi alle carriere della logistica e del mare.

Rosalba Bonanni, Rappresentante della Direzione Sistema nazionale gestione qualità formazione marittima, Miur, ha brevemente illustrato le strategie che il Ministero dell’istruzione ha avviato per garantire la competitività della gente di mare, categoria ricca di figure professionali di bordo e di terra considerato per decenni di elevata qualità, che oggi però rischia di non reggere le sfide del mercato globale. In questo contesto grazie al PNRR si potrà agevolare la riduzione del mismatch tra domanda e offerta di lavoro intervenendo sui percorsi formativi, sulla base dei modelli degli ITS, guardando alle competenze per l’occupazione per reimpostare percorsi calibrati in base alle specificità e alle esigenze dei singoli cluster e distretti produttivi. C’è bisogna di una sinergia forte tra il mondo del lavoro e i centri formativi.

Clemente Borrelli, Direttore dell’ITS Fondazione “Giovanni Caboto”, che nei primi dieci anni di attività ha contribuito in maniera importante alla formazione dei marittimi con corsi di alta formazione iper-specializzati, ha spiegato quanto sia importante il coinvolgimento delle compagnie di navigazione e degli operatori nell’individuare le competenze fondamentali che vengono richieste dal mercato del lavoro. La risposta al mercato del lavoro marittimo è, purtroppo, spesso condizionato da limiti normativi.

Elda Turco Bulgherini, Presidente Sezione Romana di AIDIM Associazione Italiana Diritto Marittimo, riprendendo il tema della necessaria semplificazione normativa proprio nei processi formativi, ha spiegato come il codice della navigazione italiano, che quest’anno compie 80 anni, è stato per molto tempo uno strumento all’avanguardia. Oggi, l’unificazione del diritto marittimo, le convenzioni internazionali e le norme comunitarie e la nuova situazione imposta dalla pandemia ha avviato e si spera possa concludersi a breve la urgente semplificazione del codice della navigazione per quanto concerne le procedure di arruolamento dei marittimi.

Natale Colombo, Segretario Nazionale della Filt – Cgil, ha innanzitutto sottolineato l’importanza del Registro Internazionale istituito nel 1998, nel cui contesto si inserisce il tema della formazione e dell’occupazione dei marittimi italiani. A tal fine le parti sociali hanno sottoscritto due Avvisi comuni nel 2016 e nel 2020 per presentare alle competenti amministrazioni un pacchetto di proposte a favore dell’occupazione marittima italiana.

Salvatore d’Amico, Presidente, Gruppo Giovani Armatori e del Gruppo Tecnico Education di Confitarma, ha evidenziato che tra le figure professionali da impiegare a bordo emerge una grave carenza per quanto riguarda sia i sott’ufficiali che gli ufficiali. Gli ITS sono quindi centri fondamentali per la formazione non solo per le attività di bordo ma anche per quelle di terra e aprono notevoli opportunità per le nuove generazioni.

Rimanendo in tema di esigenze del mercato del lavoro a Fabrizio Monticelli, Amm. Unico ForMare (la società di servizi di Confitarma che tra le principali attività, si occupa anche della gestione di progetti europei), ha spiegato che, in considerazione delle nuove sfide digitali e ambientali che interessano tutti i settori, Formare sta lavorando per poter coniugare il gran numero di norme che lo regolano il comparto marittimo con le nuove esigenze del mercato, caratterizzato da nuove tecnologie, con strumenti formativi e di supporto finanziario alle compagnie di navigazione.

Palmira Petrocelli, presidente dell’Istituto Italiano di Navigazione che, anche se poco conosciuto, dal 1959 promuove e divulga temi tecnici e culturali della navigazione terrestre, marittima, aerea e spaziale. Occorre fare squadra per far sì che Roma riconquisti il suo ruolo di capitale di un Paese marittimo.

Secondo Marco Verzari, Segretario Nazionale della Uiltrasporti, in Italia c’è un problema di sistema che rende difficile poter coniugare l’offerta e la domanda di lavoro. Per tale motivo occorre che il processo formativo interagisca con quello della certificazione (che non può essere a carico del lavoratore) e con un collocamento che sia riformato e funzionale ed in grado di creare la correlazione tra la domanda e l’offerta.

Luca Trevisan, Direttore risorse umane del Gruppo Contship e Presidente della Commissione formazione di Assiterminal, ha affermato che la formazione professionale nelle aziende fa rima con sviluppo aziendale ed è propedeutica al percorso di innovazione tecnologica e supporta lo sviluppo delle aziende stesse portuali e dell’innovazione tecnologica necessaria a tale sviluppo.


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