Sull’annuncio, come sul rispetto dei tempi per sfuggire all’ultimatum del Tribunale di Milano, pendono alcuni dubbi. Al punto da ipotizzare che la dichiarazione congiunta delle famiglie Onorato e Aponte abbia, al momento, l’unico obiettivo di convincere i giudici milanesi a rimangiarsi l’ultimatum e assicurare ancora una volta più tempo al difficile processo di risanamento di Cin spa e Moby spa. L’operazione Aponte – Onorato sarà infatti inevitabilmente vagliata dall’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (Agcm) che già nel 2010 si oppose all’unione dei due, all’epoca con Grimaldi, per rilevare la privatizzanda Tirrenia, per l’evidente posizione di quasi monopolio che si sarebbe generata. Allora ne conseguì l’acquisto di Tirrenia da parte del solo Onorato con altri partner minori e un fondo di private equity, poi allontanati negli anni con lo spettro di una fusione tra Moby e Cin mai approvata dall’Autorità e messa nel congelatore per il concordato preventivo. Difficile ipotizzare che la stessa Agcm oggi dia in breve tempo il disco verde ad un’operazione capace di portare l’attuale player dominante del mercato traghetti e ro-ro – il gruppo Onorato – ad avere come socio uno suoi concorrenti in Grandi Navi Veloci (Gnv)……clicca qui



