La Msc, il colosso delle crociere presieduto da Gianluigi Aponte, entra in Moby Lines come socio di minoranza. L’obiettivo è doppio: da una parte consolidare l’amministrazione straordinaria di Tirrenia e dall’altra ricapitalizzare la stessa Moby, ovvero le due compagnie che sono proprietà del Gruppo di Vincenzo Onorato.
Il patto tra Aponte e Onorato è stato rilanciato in serata dall’Ansa e negli assetti della navigazione nazionale spariglia totalmente le carte perché ufficializza un’alleanza destinata a fare storia. Soprattutto se si guardano i bilanci del nuovo socio di minoranza in Moby: la Msc è il terzo brand di crociere nel mondo dopo l’americana Carnival e la Royal Caribbean norvegese-statunitense. Aponte, campano di Sorrento, classe 1940, è anche il primo armatore al mondo nel settore dei container. La rivista a stelle e strisce Forbes lo considera il 208° uomo più ricco del mondo.
Con Aponte e la Msc dentro la Moby si rimescolano le carte nel mercato italiano della navigazione, soprattutto rispetto alle mire espansionistiche del Gruppo Grimaldi, rivale degli Onorato nei collegamenti marittimi nazionali. “La famiglia Aponte e la famiglia Onorato hanno raggiunto un’intesa per l’aumento di capitale in Moby da parte del gruppo Msc”, è scritto in una nota diffusa dopo l’intesa commerciale e finanziaria. “L’aumento è finalizzato a saldare Tirrenia in amministrazione straordinaria per consentire l’immediato risanamento del gruppo Moby e nell’interesse dei suoi 6.000 lavoratori“. Insomma, 6mila buste paga salve.
La notizia dell’ingresso di Msc in Moby fa tirare un sospiro di sollievo anche ai lavoratori. “Prendiamo atto della soluzione positiva della vertenza Tirrenia-Cin – spiegano in una nota il il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, e il leader nazionale Marco Verzari -. Esprimiamo grande soddisfazione per la tutela dell’occupazione e del reddito per tutte le
lavoratrici e lavoratori marittimi coinvolti e per la salvaguardia della continuità territoriale”.
