Poco è cambiato per il quadro del bullismo e delle molestie per coloro che lavorano in mare dal 1995, rimanendo una sfida per l’industria marittima, in particolare tra le donne.
Una revisione del problema del bullismo e delle molestie in un articolo scientifico di Cecilia Österman e Magnus Boström alla Kalmar Maritime Academy dell’Università di Linnaeus ha mostrato che non molto era cambiato dal primo studio sull’argomento nel 1995.
L’articolo “Il bullismo sul posto di lavoro e le molestie in mare: una revisione della letteratura strutturata”, pubblicato su Marine Policy, copre una revisione sistematica della letteratura scientifica pubblicata sul bullismo e le molestie in mare.
L’articolo ha rilevato che tra l’8% e il 25% di tutti i marittimi sono stati oggetto di bullismo e molestie sul lavoro, una cifra che sale a oltre il 50% per le donne.
“Anche se la ricerca sul bullismo e le molestie in mare sta ricevendo maggiore attenzione, c’è un bisogno generale di ricerche future e studi di intervento in particolare”, ha affermato Boström.
È stato notato che la gente di mare è caratterizzata in larga misura da un’occupazione precaria: la maggior parte dell’equipaggio lavora su contratto, carichi di lavoro elevati e requisiti talvolta contraddittori per lavorare in modo efficiente e sicuro. La marineria ha anche la dimensione aggiunta di vivere entro i confini del luogo di lavoro.
“Un fattore che contribuisce al fatto che l’industria marittima è particolarmente a rischio di bullismo e molestie sul posto di lavoro sono i confini confusi tra lavoro e vita privata sulle navi dove l’equipaggio lavora e vive insieme, spesso per lunghi periodi alla volta. Ciò rende ancora più importante avere una leadership ben funzionante e relazioni interpersonali negli ambienti sociali”, ha spiegato Österman.
In un settore che già lotta per trovare nuove reclute e che in futuro dovrà far fronte a una carenza di manodopera qualificata, è necessario affrontare le condizioni di lavoro e la cultura a bordo delle navi.
“Dobbiamo porci nuovi tipi di domande per ottenere informazioni migliori e più approfondite sulle condizioni di lavoro a bordo”, hanno affermato gli autori.
“Considerando la prevista futura carenza di personale qualificato per l’industria marittima, sono necessarie misure per migliorare l’assunzione di nuovo personale e per trattenere il personale esistente. Si tratta di proteggere i marittimi dal bullismo e dalle molestie e salvaguardare il benessere di tutte le persone in mare, indipendentemente dall’età, dal sesso, dall’etnia o dall’orientamento sessuale”.
fonte https://shipsandports.com.ng/over-50-of-women-seafarers-suffer-bullying-and-harassment-study/
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