Moby, in difficoltà finanziarie, deve affrontare scadenze decisive

Juan Carlos Diaz Lorenzo·9 gennaio 2022

Un tribunale di Milano ha fissato la data per il prossimo 20 gennaio per ricevere una versione aggiornata del piano di ristrutturazione del debito, che sarà sottoposta al voto dei creditori. Secondo il digital shippingitaly.it, prima di Natale, il quotidiano economico Milano Finanza ha rivelato che il Gruppo Moby non aveva presentato in tempo il piano di ristrutturazione, per cui si è deciso di rinviare l’incontro dei creditori di Moby e Compagnia Italiana di Navgazione da Da dicembre ad aprile.

Il piano previsto prevede la vendita della flotta per la sua successiva locazione, mentre il controllo dell’attività resterà nelle mani di una società operativa, che sarà presumibilmente la stessa Moby.

Il suddetto piano presentato dal gruppo controllato da Vincenzo Onorato e sostenuto da un nutrito gruppo di creditori (tra cui i fondi Cheyne Capital, Aptior Capital e BlueBay), prevede la dismissione della flotta e l’immissione di almeno 60 milioni di euro per incentivare il rilancio della società.

La percentuale di rimborso della quota chirografaria del debito (non garantito da ipoteche) aumenterebbe al 30%. La vera novità sarebbe il riconoscimento a obbligazionisti e istituti di credito di strumenti finanziari partecipativi che consentirebbero loro di beneficiare dei maggiori risultati positivi che Moby e Tirrenia potranno generare nei prossimi anni.

Nel caso di Tirrenia, la percentuale di recupero di un finanziamento di 180 milioni di euro (derivato dall’acquisto della vecchia società pubblica nel 2012) è considerata superiore all’80% in quattro rate (23 milioni per possibile approvazione dell’accordo in 2022, 10 milioni nel 2023, 10 milioni nel 2024 e 101 milioni nel 2025).

A maggio 2022 è stato riferito che il Gruppo Moby (che controlla la citata Compagnia Italiana di Navigazione) ha debiti finanziari per 640 milioni di euro e che, grazie all’intervento di Europa Investimenti (gruppo Arrow Global), sarebbero stati pagati 77 milioni euro a favore di banche e obbligazionisti. Shippingitaly.it precisa che la flotta, al 30 giugno 2020, ha un valore di 370,4 milioni di euro. Nell’ipotesi di una possibile liquidazione, entrerebbe in quasi 250 milioni di euro.


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