“La corte ha preso in considerazione il fatto che entrambi gli imputati si sono dichiarati colpevoli e si sono scusati. La sentenza emessa è di 20 mesi di carcere”, ha detto il magistrato Ida Dookhy Rambarrun.
La MV Wakashio, una nave di proprietà giapponese ma battente bandiera panamense, si è arenata nel luglio 2020, versando oltre 1.000 tonnellate di carburante tossico in acque incontaminate, rivestendo mangrovie, coralli e altri fragili ecosistemi.
Il capitano della nave, Sunil Kumar Nandeshwar, condannato la scorsa settimana da un tribunale della capitale Port Louis, ha ammesso di aver bevuto durante una festa di compleanno a bordo.
Lui e il primo ufficiale, Hitihanillage Subhoda Janendra Tilakaratna, sono stati giudicati colpevoli di “aver messo in pericolo la navigazione sicura”
“Il capitano e il suo secondo in comando erano irresponsabili e non hanno svolto come avrebbero dovuto i loro ‘doveri di navigazione'”, ha detto lunedì il magistrato.
La MV Wakashio stava navigando da Singapore al Brasile con 3.800 tonnellate di olio combustibile e 200 tonnellate di diesel a bordo quando si è scontrata con la barriera corallina al largo della costa sud-orientale di Mauritius.
Durante il processo, il capitano ha affermato di aver dato istruzioni di avvicinarsi alle acque mauriziane per ottenere l’accesso a una rete di telefonia mobile in modo che i membri dell’equipaggio potessero contattare le loro famiglie.
“Il mare era pessimo, ma la visibilità era chiara ed era sicuro navigare… A un certo punto, la nave non poteva muoversi e aveva toccato il fondo del mare”, ha detto Nandeshwar.
“Dato che avevo bevuto qualche drink, non mi è sembrato utile intervenire e non mi è venuto in mente che stavamo navigando così vicini.”
Più di 1.000 tonnellate di petrolio sono filtrate nelle acque piene di vita marina da uno squarcio nello scafo della nave prima che le squadre di soccorso fossero in grado di rimuovere tutto il carburante rimanente.
