In bilico il futuro di 6.000 marittimi – Metropolisweb

Un futuro denso di nubi per i lavoratori della Tirrenia dopo la decisione di ieri del Tribunale di Milano. I giudici lombardi, infatti,  hanno accolto la domanda dei commissari di Tirrenia, in amministrazione straordinaria, e hanno disposto il sequestro dei beni della capogruppo Onorato Armatori, per un importo di 20 milioni di euro. La tesi dei legali di Tirrenia, il professor Pier Filippo Giuggioli e l’avvocato Adriano Curti, è stata “pienamente accolta”, si legge in una nota. In sede civile è stata riconosciuta “la responsabilità della holding” degli Onorato, “per aver drenato risorse di Cin per oltre 210 milioni così da impedire a quest’ultima di ripagare all’amministrazione straordinaria il prezzo di 180 milioni per la cessione della flotta. Come si legge nella nota dei legali, il tribunale “ha poi ritenuto opportuno concedere il sequestro anche in ragione della gestione societaria oscura di cui è responsabile la famiglia Onorato che, fra l’altro, non deposita i bilanci dal 2017”. In parallelo, per la vicenda del dissesto del gruppo di trasporto marittimo, la procura di Milano ha aperto una inchiesta per bancarotta fraudolenta in cui sono indagati l’armatore Vincenzo Onorato e il figlio Achille. Non si è fatta attendere, però, la replica dell’armatore che a Torre del Greco e nei comuni limitrofi ha tantissimi estimatori. “L’azione intentata da Tirrenia in Amministrazione Straordinaria nei confronti di Onorato Armatori, interamente fondata su una relazione resa da Stefania Chiaruttini, in posizione di evidentissimo conflitto d’interessi, per essere contestualmente consulente sia di Tirrenia che dell’attestatore del piano di ristrutturazione del gruppo, e già ampiamente confutata da numerosi pareri pro-veritate formulati da primari professionisti indipendenti”. Lo afferma in una nota il Gruppo Onorato. L’azione, “si inserisce in un contesto in cui il Gruppo Onorato, che sta ricevendo il sostegno delle banche e della maggioranza dei bond holders, ha più volte presentato a Tirrenia una proposta di ristrutturazione con dei ritorni che rappresentano un unicum in un simile scenario – afferma ancora la nota -. Il provvedimento di sequestro sarà oggetto di reclamo innanzi al Tribunale di Milano, nel cui operato il Gruppo Onorato ripone piena fiducia. Nel frattempo il Gruppo Onorato ed i consulenti dello stesso continueranno le già riavviate trattative con Tirrenia nella speranza che il Ministero dello Sviluppo Economico, così solerte nel farsi parte attrice per i disservizi di un noto provider di intrattenimento calcistico via web, dia finalmente una risposta ai numerosi solleciti ricevuti dalla Compagnia e dalle parti sociali, con 6.000 famiglie in attesa di riscontro positivo da parte del Mise, ultimo tassello mancante alla definizione del piano di ristrutturazione del Gruppo Onorato i cui risultati commerciali ed industriali hanno superano ampiamente la crisi del covid e le previsioni”.

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