USB. DL CONCORRENZA? NEI PORTI IL GOVERNO DRAGHI FAVORISCE IL MONOPOLIO DEI CONCESSIONARI

Una volta ripulito il campo dalla retorica sulla necessità di maggiore concorrenza e sullo “sviluppo” del mercato si scopre che in realtà, il Governo Draghi ha deciso di favorire, ancora una volta, i grandi gruppi imprenditoriali a discapito
Per quanto riguarda il sistema delle concessioni portuali il vecchio Art 18 della Legge 84/94 al comma sette recitava: “In ciascun porto l’impresa concessionaria di un’area demaniale
deve esercitare direttamente l’attivita’ per la quale ha ottenuto la
concessione, non puo’ essere al tempo stesso concessionaria di altra area demaniale nello stesso porto…”
Questa norma fu pensata per evitare che grandi terminalisti riuscissero ad entrare in possesso di più concessioni demaniali creando di fatto un regime di monopolio privato sulle banchine pubbliche.

Con il nuovo DL “per il mercato e la concorrenza” al comma 7 dell’art 18 è stato aggiunto un paragrafo che recita: Il Divieto di cumulo non si applica nei porti di rilevanza economica internazionale e naziona…”

In pratica in tutti i maggori porti Italiani le società portuali potranno da ora, chiedere ed ottenere nuove concessioni nel medisimo scalo da utilizzare anche per operazioni portuali identiche a quelle già svolte.

Un regalo enorme ai vari terminalisti e armatori (che detengono quote in tali società). Una norma che va nella direzione opposta della tanto decantata libera concorrenza.
Un provevdimento che arriva nel momento giusto, dopo anni in cui il meccanismo delle tariffe a ribasso è stato pagato direttamente dai lavoratori, forse non ancora in termini economici, ma sicuramente dal punto di vista dei carichi di lavoro e della sicurezza.
Adesso le imprese private saranno libere di consolidare il proprio potere nei vari porti del nostro paese.

L’atteggiamento del Governo Draghi su questa partita non ci meraviglia più di tanto. Nei provvedimenti in discussione in queste settimane è palese l’attacco feroce nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici e l’approccio “morbido” nei confronti dei grandi gruppi imprenditoriali.
In questa fase il nuovo tentativo di far passare una norma che consentisse l’autoproduzione nei porti è stata sventata. Ma quanto tempo ancora durerà?

Usb Sez. Porto
Livorno

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