Il rilascio delle certificazioni dei lavoratori marittimi e il relativo rinnovo continuano ad essere disciplinati in modo confuso dall’ordinamento Italiano al punto da aver creato problematiche burocratiche tali da impedire agli stessi lavoratori il normale svolgimento della loro professione.
Nello specifico la normativa Italiana impone parametri più restrittivi, discostandosi così dall’applicazione letterale della direttiva 2008/106/CE, quale modificata dalla direttiva 2012/35/UE, è non osservando le specifiche previsioni indicate nella sezione A-I/11 RICONVALIDA DEI CERTIFICATI DI COMPETENZA COC, e del Capitolo VI ADDESTRAMENTO DI BASE COP, par. 4 tavola A-VI/1-1; A-VI/1-2 della CONVENZIONE INTERNAZIONALE STCW.
Oggi, quindi l’adeguamento è rinnovo dei certificati dei “Lavoratori Marittimi Italiani” è diventato particolarmente complicato, in quanto problemi essenzialmente burocratici non consentono ai lavoratori il regolare svolgimento della propria professione, nonostante l’esperienza maturata negli anni.
La domanda da farsi è come Il MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE (MIMS) ritiene di garantire la corretta e fedele attuazione in ITALIA della CONVENZIONE INTERNAZIONALE STCW, con particolare riguardo alla sezione destinata al rinnovo/riconvalida delle “CERTIFICAZIONI” visto che sono lo strumento con cui il “LAVORATORE MARITTIMO” può svolgere la propria professione, con esami sostenuti presso DIREZIONE MARITTIME davanti ad una commissione e CENTRI DI ADDESTRAMENTO sotto controllo delle CAPITANERIE DI PORTO e con esperienza maturata negli anni.
Infine. quali iniziative s’intende adottare al fine di tutelare i diritti dei Lavoratori Marittimi Italiani e garantire loro equità di trattamento normativo OSSERVANDO IL CODICE STCW,
Antonio Crea Ufficiale di macchina
