Di: Maurizio Campogiani
Non tutto è perduto, fortunatamente, sul fronte del collegamento marittimo tra Cagliari e Civitavecchia. Lo schiaffo in faccia rappresentato dalla conferma, da parte di Tirrenia-Moby, di interrompere da ieri il servizio dei traghetti sulla tratta, ha fatto scattare il campanello d’allarme, anche perché la questione è finita, come era giusto che fosse, su tutti gli organi di informazione nazionale. Così il Governo, che fino a 48 ore fa non era stato particolarmente incline a spendere dichiarazioni sulla vicenda, ha finalmente fatto sentire la sua voce. E la voce è stata quella del vice ministro alle Infrastrutture e alla Mobilità Sostenibili, Teresa Bellanova.
L’esponente renziana, che ha proprio la delega ai trasporti e alla navigazione, ha ribadito che la continuità territoriale, ovvero il fatto che vi sia un collegamento quotidiano tra ogni punto dello stivale, è un diritto dei cittadini e delle comunità. La vice ministro ha aggiunto che il Ministero è al lavoro per risolvere le criticità, sia per quanto riguarda i collegamenti marittimi da e per Cagliari che per il traporto aereo, con l’unico obiettivo di non arrivare ad una interruzione del servizio. In sostanza, Bellanova ha voluto rimarcare che si sta lavorando per garantire sia il trasporto marittimo che quello aereo, anch’esso messo in dubbio. Ma le buone notizie non finiscono qui. Sembra infatti che siano spuntati due potenziali armatori interessati ad investire per servire la tratta marittima tra Cagliari e Civitavecchia. Si tratterebbe in particolare di Corsica Ferries, che negli anni scorsi ha già curato, con il marchio Sardinia Ferries, i collegamenti tra l’isola e Civitavecchia. L’altro nome sarebbe quello del Gruppo Grendi, grande azienda cagliaritana che opera da quasi due secoli nel settore dei trasporti con particolare riferimento alle merci e che sarebbe pronta ad estendere le sue attività anche nel comparto dei collegamenti marittimi tra il sud dell’isola e il cosiddetto Porto di Roma.




