Nei prossimi cinque anni mancheranno all’appello sui collegamenti da e per la Sardegna 211 milioni di euro
Il Ministero dei Trasporti, con l’obiettivo di far scomparire dai radar la continuità territoriale per la Sardegna, ha delegato la gestione del trasporto via mare a Invitalia, il braccio armato degli affari di Stato. Una sorta di frullatore di Roma dove finisce ogni rogna, dalla pandemia alla continuità territoriale della Sardegna. La missione “cancellazione” dell’obbligo del servizio pubblico, però, è stata studiata a tavolino proprio a Porta Pia, negli stessi uffici dove, per quasi nove anni, è stato autorizzato, coperto e avvallato il disastro della Tirrenia privatizzata. Mai un rilievo serio e deciso davanti al plateale dilapidarsi di ingenti risorse di Stato trasferite senza il benché minimo sussulto dalle casse pubbliche a quelle privatissime del patron di Mascalzone Latino. Per capire il piano che si sta mettendo a segno, senza alcuna resistenza, prima di tutto della Regione sarda, bisogna rievocare l’ultimo anno di continuità territoriale cessata ufficialmente a Luglio del 2020. Da allora ad oggi, tra ritardi, accrocchi di palazzo e scandalosi decreti pandemici a favore di Onorato, la continuità territoriale è stata letteralmente rasa al suolo. Non è rimasto granché……clicca qui



