In riferimento all’art..26, comma 1, decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 dove il periodo trascorso in quarantena con sorveglianza attiva o in permanenza fiduciaria domiciliare con sorveglianza attiva per i lavoratori del settore privato, era equiparato alla malattia ai fini del trattamento economico previsto dalla normativa di riferimento e non era computabile ai fini del periodo di comporto, l’Istituto ha fatto sapere che, a causa della mancata copertura, la quarantena per contatto Covid non è più considerata malattia e quindi non è più a suo carico per tutto il 2021. Sarà scaricata ai datori di lavoro e che se quest’ultimi non dovessero coprire le prestazioni, i lavoratori si ritroverebbero in media 600/700 euro in meno in busta paga per i 10 giorni di assenza.
Se si entra in contatto con una persona positiva al coronavirus scatta la quarantena obbligatoria: 7 giorni per chi è vaccinato e 10 per chi non lo è.
Nel messaggio 2842 del 6 agosto 2021, l’Inps ha fatto sapere che la quarantena non può essere erogata per gli eventi avvenuti relativi al 2021, ma solo per tutto il 2020 nel limite delle risorse stanziate.
Con riguardo alla tutela per i lavoratori cosiddetti “fragili”, di cui al comma 2 dell’articolo 26 del decreto-legge n. 18/2020, si procederà ugualmente a riconoscere la prestazione nel limite degli importi stanziati (pari, come già precisato, a complessivi 663,1 milioni di euro per l’anno 2020); per l’anno 2021, visto lo specifico stanziamento disposto per tale tutela (pari a 282,1 milioni di euro), la prestazione verrà riconosciuta per gli eventi fino al 30 giugno 2021, come previsto dall’articolo 15, comma 1, lettera a), del decreto-legge n. 41/2021.
C.L.C Mario Collaro
