I grandi pasticci delle compagnie di navigazione Gnv e Moby, l’estate nera dei traghetti e l’odissea dei passeggeri

Odissea vacanze. Complice la nera estate dei traghetti. Guasti, ritardi, cancellazioni: le compagnie nel mirino dei pubblici ministeri. Uno scandalo italiano, uno dei tanti. I pm indagano anche sulla pratica dell’overbboking. Sette le soppressioni di traghetti, 5 Gnv e 2 Moby, dall’inizio dell’estate. Cinquantacinque il numero dei ritardi significativi accumulati in meno di tre mesi. 

A Genova gli ispettori hanno rilevato anomalie e fermato la di Excellent della Gnv è rimasta bloccata in porto. La causa? Irregolarità e anomalie emerse durante il controllo di Capitaneria di porto e degli ispettori del Registro Navale Italiano. Bloccate sulla nave 750 persone dirette a Palermo. Ventiquattrore a bordo tra disagi e proteste. L’assistenza della compagnia si è limitata all’offerta della colazione. Una famiglia ha pensato di poter godere di una cabina, ma per tre volte la chiave è stata sostituita. Il caos a bordo. “E nessuno ci ha avvertiti di ciò che stava accadendo”. Un guasto alla pompa di sentina. 

La compagnia è ricorsa all’impiego di un altro traghetto per riprogrammare il viaggio con ventiquattr’ore di ritardo. I passeggeri ovviamente arrabbiati al limite dell’isteria. In Italia l’estate dei traghetti è abitata dal buio. Un nerissimo 2021 tra motori che vanno ko, overbooking, navi che arrivano in porto con ore di ritardo, altre che vengono cancellate dall’oggi al domani. E i passeggeri? Trasferiti su navi in partenza da porti lontani centinaia di chilometri. I dati sopra esposti sono disarmanti, provocano sconcerto e irritazione. Si è perso ormai il conto dei disservizi. 

Quelli di Gnv e di Moby dell’armatore Vincenzo Onorato. Che si giustificano parlando di “problemi meteomarini o sanificazioni dovute all’epidemia”. Balle, bugie, o che cosa? Le associazioni di categoria si sono attivate prontamente, pronte a scatenare una guerra. “L’overbooking è una pratica commerciale scorretta”, denuncia il presidente di Assoutenti Liguria, Furio Truzzi. Protagonista di un sospetto caso di overbooking della Gnv, un’impiegata genovese ha ricevuto l’avviso via mail della cancellazione della nave “per sopraggiunta indisponibilità”. Aveva prenotato ad aprile un Genova-Palermo e ritorno con cabina per agosto. 

La compagnia si è presa addirittura l’ardire di consigliare alla passeggera bidonata “un itinerario alternativo oppure una partenza differita di quattro giorni“. Salvo poi ricevere, la sventurata, una nuova comunicazione con un’altra cancellazione. “Questa volta mi hanno detto a voce che non c’era più disponibilità di cabine. Eppure l’avevo prenotata ad aprile”. 

Un’altra genovese, Maria C., si è ritrovata catapultata a Livorno la sera prima di imbarcarsi. Doveva partire il 3 agosto per la Sardegna sulla Moby Otta. “Mi hanno che la partenza era stata riprogrammata dalla Toscana. Partenza alle nove del mattino, mi sono dovuta mettere in viaggio alle quattro”. 

Ma al momento dell’imbarco a Livorno, la signorina Maria C. scopre che i passeggeri del suo traghetto sono stati uniti a quelli dello Sharden della Tirrenia. Risultato: sovraffollamento e posti a sedere esauriti. Gratta gratta, la sfortunata vacanziera riesce ad appurare, attraverso la Tirrenia, che il viaggio della Moby Otto è stato annullato per un intervento di revisione al motore disposto dalla Rina. L’ente certificatore del rispetto delle norme di sicurezza. 

Una pioggia di esposti si è abbattuta sulle associazioni di consumatori. Mai tanti disservizi e gravi episodi di irregolarità come in questa estate nera per i traghetti. Senza voler mettere nel conto le proteste relative all’aumento dei costi dei viaggi per Sardegna e Sicilia, Segnalati rincari anche del trentasei per cento. Spiega il vice presidente di Federconsumatori, Giovanna Capuzzo: “Sorprende che a fronte di questi rincari si continuino a registrare problemi tecnici”. 

Viaggi soppressi all’ultimo minuto fanno pensare a troppi casi sospetti. In questa nera estate del trasporto marittimo campeggia una inchiesta della Procura e della Guardia di Finanza. Riguarda le manutenzioni e le revisioni delle navi. Il 22 luglio è stata fermata per dieci ore, a Genova, l’Athara della Tirrenia, con guasti vari. Il pm Walter Cotugno, coordinatore dell’inchiesta, ha interrogato gli ispettori del Rina che avevano eseguito gli accertamenti sull’Athara. Disattenti, superficiali o conniventi? 

Sulla nave della Gnv, bloccata ventiquattr’ore nel porto di Genova, si sono presentati i militari  gli ispettori del Rina. Hanno rilevato problematiche non compatibili con la partenza. Al mattino successivo è dovuta intervenire la polizia per tentare di gestire la situazione che rischiava di diventare esplosiva. La verifica è obbligatoria in caso di cambio di rotta. La nave proveniva dalla tratta Tangeri-Barcellona. Sarebbe dovuta ripartire per Palermo. 

Gnv ha messo a disposizione dei passeggeri il traghetto La Superba, arrivato in porto nel pomeriggio con partenza programmata alle 21:30, per Palermo. Chi ha scelto di non utilizzare questa soluzione è sceso dalla nave e gli è stato rimborsato il costo del biglietto. Quelli che hanno accettato l’enorme disagio avrebbero goduto di un rimborso del venticinque per cento, secondo le informazioni fornite dalla compagnia. Comunicazioni ai passeggeri imbufaliti? Zero. Informazioni sulle cause della mancata partenza? Nessuna. Si è sparso il  panico, qualcuno ha cominciato a pensare alla presenza di contagiati Covid a bordo. Pensieri giusti con una pandemia in corso.  

Di Franco Esposito  

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