Ieri sera è andato in scena lo spettacolo “MT Moby Prince” alla presenza dei familiari delle vittime di Ortonovo e Avenza: “Trent’anni di battaglie sono stati pesanti ma non ci siamo arresi, vogliamo la verità”.
Sarzana – Val di Magra – Nel trentesimo anniversario della tragedia della Moby Prince, che la notte del 10 aprile 1991 causò 140 vittime nel porto di Livorno, ieri il Comune di Luni ha voluto ricordare quei fatti ospitando lo spettacolo teatrale “MT Moby Prince” e i familiari di Lido Giampedroni e Marco Andreazzoli, rispettivamente di Avenza e Ortonovo che persero la vita nella tragedia. Un omaggio emozionante grazie ad un ottimo pezzo di teatro civile, portato in scena dai due attori Lorenzo Satta e Alessio Zirulia, che in poco più di un’ora ricostruisce i fatti ma anche ombre e depistaggi di una vicenda che ancora oggi non è stata chiarita in ogni suo aspetto e per la quale il comitato dei familiari “Io sono 141” continua a chiedere verità e giustizia.
Una narrazione a due voci – curata da Francesco Gerardi e Marta Pettinari – rafforzata da audio e immagini dell’epoca, aggiornata rispetto alla prima versione del 2006 alla luce di quanto emerso dalla prima Commissione d’inchiesta della Camera del 2018 e in attesa di quanto uscirà dalla ripresa dei lavori dei deputati di aprile. Uno spettacolo intenso, che spinge a voler approfondire i fatti anche chi ricorda la collisione fra il traghetto e la petroliera Agip Abruzzo come come una storia si tragica e dolorosa, ma confusa fra le tante tragedie italiane, da Viareggio alla Torre piloti di Genova fino al Cermis. Fatti, come il recentissimo incidente del Mottarone, spesso causati dalla sete di profitto, dall’incuria e dalla scarsissima considerazione delle vite umane.