Caos Tirrenia, “Cin” vicina al fallimento: Onorato messo alle strette

Scritto da Michele Cusumano 27 Aprile 2021


Intervista al Segretario Regionale dell’Orsa Marittimi Francesco Montano

L’imprenditore deve allo Stato italiano 180 milioni di euro da 9 anni

La “Cin”, Compagnia italiana di navigazione del gruppo Onorato, a capo della Tirrenia dal 2012, è vicina al fallimento. La società è ritenuta insolvente a causa di un passivo di circa 200 milioni di euro, a cui si sommano debiti scaduti che ammontano ad oltre 500 milioni. Di questi, 180 milioni di euro sono da corrispondere da parte della Cin all’Amministrazione Straordinaria; per questo un anno fa Onorato aveva ricevuto il blocco dei conti correnti, soluzione poi revocata con un accordo riservato tra le parti.

La convenzione tra lo Stato Italiano e la “Cin” è già scaduta lo scorso luglio; tuttavia due proroghe ottenute, prima dal governo Conte e poi dal governo Draghi, hanno consentito alla società di Onorato di proseguire. Da pochi giorni, però, la Procura di Milano ha presentato un’istanza di fallimento per la quale si attende a breve la sentenza definitiva.

IN DEBITO CON LO STATO DA 9 ANNI

Vincenzo Onorato, già proprietario della “Navarma”, divenuta “Moby” nel 2005 e adesso intestata al figlio Achille, acquista la Tirrenia nel 2012. L’accordo con l’Amministrazione Straordinaria prevedeva un versamento di 380 milioni di euro, di cui l’imprenditore pagò solamente 200 milioni. Onorato, al momento dell’acquisto, si impegnò a versare la restante parte in tre rate da 60 milioni, denaro però mai corrisposto. Per di più la “Cin” nel 2018, in solo una settimana,incurante del debito con lo Stato italiano trasferì 85 milioni di euro alle casse di “Moby”.

“Nonostante un debito mai saldato il signor Onorato ha venduto imbarcazioni Tirrenia, tra cui navi da carico e l ”Aurelia’…..clicca qui