In vista dell’udienza presso il tribunale di Milano, prevista per oggi, ed a seguito dell’ultimo incontro tra i vertici di CIN-Tirrenia con i Commissari di Tirrenia A.S., avvenuto ieri sera, si è svolto a Roma un incontro, a carattere di urgenza, tra la Società di navigazione CIN-Tirrenia, nelle persone dell’armatore Achille Onorato, l’A.D. Massimo Mura e il responsabile delle relazioni industriali Antonio Fortuna e le segreterie nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti.
All’ordine del giorno è stato posto l’aggiornamento dello stato dell’arte in merito alla trattativa di risoluzione della condizione debitoria della Società dalla quale, con ogni probabilità, le prossime ore risulteranno decisive per il futuro della CIN-Tirrenia e assai indicative anche per il resto delle attività del Gruppo Moby.
Le possibili soluzioni in campo decreteranno, in ogni caso, una riorganizzazione e riassetto funzionale – già peraltro avviato dai vertici CIN – dimensionati, tuttavia, diversamente se il tribunale di Milano decidesse per un concordato in continuità anziché per la dichiarazione di insolvenza con procedura fallimentare della Società.
Tutto dipenderà dalla posizione che la Tirrenia in Amministrazione Straordinaria assumerà, fin da questa sera e rappresenterà al Giudice oggi in udienza, sulla nuova proposta di accordo di ristrutturazione del debito che i vertici di CIN rappresenteranno migliorativa rispetto a quella già presentata che garantirebbe comunque l’80% dell’intero credito.
Abbiamo esternato forti preoccupazioni per le ricadute negative sull’occupazione e sul riassetto del trasporto cabotiero con le isole e, ancor di più, per la garanzia del diritto costituzionale alla continuità territoriale.
Appare a noi del tutto evidente che il raggiungimento dell’accordo di ristrutturazione del debito con la gestione commissariale consentirebbe la gestione di una situazione che,seppur critica, avrebbe il pregio di traguardare, previa continua verifica, un possibile riassetto nel breve/medio periodo delle attività e servizi, quindi una prospettiva futura meno incerta per i lavoratori.
L’alternativa a ciò, il rischio di dichiarazione di insolvenza della società CIN e avviare una procedura fallimentare, aprirebbe di contro uno scenario di enorme incertezza sui livelli occupazionali e sul complesso dei servizi da garantire e di mercato che, riteniamo, il Paese non è in grado di sostenere.
Seguiremo con grande attenzione l’evoluzione delle fasi delicate che stanno per svilupparsi e ci faremo da subito promotori verso il Ministero dello Sviluppo Economico affinché intervenga sulla parte lesa, in questo caso la Tirrenia A.S., e trovi un punto di equilibrio sulla nuova proposta dei vertici di CIN-Tirrenia evitando, di fatto, l’avvio di un ennesimo caso in cui una ex flotta di bandiera rischia di generare alti livelli di tensioni e precarietà occupazionale.